venerdì 1 maggio 2020

Danza delle gru (un sogno)


Sogno di mari, scogliere, approdi artici. Dopo un viaggio rocambolesco mi ritrovo su uno stretto litorale di scoglio e spiaggia, con alle spalle alte montagne. Il mare cresce fra gli scogli ed è impensabile tornare indietro attraverso i monti. Sugli scogli arrivano a posarsi stormi vari. Sono in trappola insieme ad altri compagni, ma non sono preoccupata. Il paesaggio davanti a me è un estremo dell'Artico europeo durante l'inverno. Si posa accanto a noi uno stormo di gru. Sono cinque e molto grandi. A seconda della luce sembrano persone. Danzano, liberando le luci polari  che illuminano la via d'uscita. Vediamo una strada nel bosco, che scende dietro di noi verso la valle e il ritorno.



La danza gioiosa delle gru è legata al labirinto di Cnosso secondo Plutarco, che la chiama geranos: viene eseguita a Delo dai sette ragazzi e dalle sette ragazze liberati da Teseo, ripetendo i movimenti sinuosi del filo di Arianna. Nel sogno le gru-persona indicano il sentiero, sottile come un filo e lo fanno muovendosi armonicamente, all'unisono. Da loro nasce un luogo.

Le gru danzano poi a Kullaberg, ne Il Viaggio Meraviglioso di Nils Holgersson di Selma Lagerlöf per un evento speciale che raduna ogni anno tutti gli animali. Per l'occasione si stabilisce una tregua e tutti sospendono la caccia. 
Penso infine alle migrazioni, a quella terra di Scizia, nell'Asia continentale da cui secondo Aristotele le gru viaggiavano verso le paludi del Nilo. Labirinto, luce nel cielo, danza di persone che sono sia gru che antenati umani. Una mappa onirica che affonda in simboli personali e in miti antichi.


La danza mi ha anche riportato alla mente altri due esempi, molto distanti: le danze dei dervisci, che ruotano fino a raggiungere la trance, senza cadere e così toccando il divino oltre loro stessi; e i cinque movimenti della serie THE OA, dove servono appunto cinque danzatori. Grazie ai cinque movimenti è possibile trascendere letteralmente: lasciare questa dimensione e questo corpo, per viaggiare in altre, recuperando tutte le possibili versioni di noi stessi nel tempo. L'Angelo Originale (the OA, appunto), porta questa rivelazione mentre viaggia accompagnata sia da fratelli amici che dal fratello-ombra, il suo persecutore. 


Chissà come questo sogno si relaziona alla pandemia e ai miei molti altri sogni di mare che si alza verso di noi, di inverno che scompare o di animali che portano segni profondamente umani in loro. Sono davvero nel labirinto o questo si disegna piuttosto nei miei gesti? Scendendo per il crinale, fra le grandi conifere, la neve dai rami fa un ponte. Tutto è calmo al risveglio.

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