E' a pagina 19-20 della sezione a mad tea party. E dovrebbe essere così:
VI
Smarrirsi
è un’arte opposta al tempo –
viene dal vicolo dietro la casa
dallo sbrano di rete sul muro.
Ci crescono fiori senza nome
si seccano come ferite
nella polla di nubi e tettoie.
Dalla rete lo spazio è diviso
tra il bucato e le mattonelle.
Lei ha una piccola bambola,
un quaderno,
un sacchetto di dolci.
È più grande di me, più alta
il gatto le sta tra le braccia –
non conosce
il mio sangue di sogni,
animali parlanti
sotto i funghi, dentro l’armadio.
Una donna si sporge dalla terrazza.
Ci osserva per anni, ogni giorno
fare il bagno nel tino di ferro
l’acqua strappata sul viso.
Non ha labbra, culla
un fagotto inzuppato di foglie.
I segni, dicono, le premonizioni
fanno i pazzi, le parole all’infuori
come teste spiccate e
a fatica rimesse sui corpi.
Chi assomiglia davvero a sé stesso
non si frange nei resti di un altro?
Lei mi porta dei cocci di latta
e mi allunga la solita mano
da cortile a cortile, dal silenzio
del tornare bambino.
Il mio gatto tigrato la segue.
Volano sotto il giardino.
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