È tutta qui
l’infanzia, campo chiuso
negli incubi si
riempie di alberiinvalicabili. Qualcuno muore.
Ogni foglia è
una cartina tornasole
spalanca le mie
cose all’erosione.
non più nel tutto immersi e separati
come chi dorme perfetto, al sicuro
ruba all’altro la lingua mentre sogna.
La lingua che vi
chiama ora è la vostra
mostra le genti
magiche, le spezza.Eppure dentro il mondo, era il mio mondo.
Allora lo vedevo come un prato
in parallelo al cielo interminato.
23 agosto 2013, vigilia di San Bartolomeo
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