giovedì 2 febbraio 2012

Amuleti


Non potevano sbagliare né potevano incontrare alcuna difficoltà per via, essendo ampiamente premuniti contro le insidie del destino: avevano con sé un ciuffo di peli d’un coniglio di neve contro il morso del gelo, una coda di donnola contro la tormenta, un’unghia d’orso contro il fulmine, un dente di cane contro la fame, una pelle di martora contro i malanni, una coda di ghiottone contro la pazzia, una testa di volpe contro i tranelli, un gabbiano disseccato per aver fortuna nella pesca, un orecchio di renna per un udito sottile, un pizzico di fuliggine per la resistenza (dato che la fuliggine resiste perfino al fuoco), una mosca per l’invulnerabilità (essendo la mosca difficile a colpirsi), e un occhio di foca contro il malocchio e i vari spiriti ostili. Ma il più importante era la pelle d’ermellino che Ernenek portava cucita nella giubba: assalito da forze superiori egli avrebbe potuto infonderle vita, e la feroce bestiola si sarebbe scagliata con irresistibile violenza attraverso qualsiasi corpo avversario.

HANS RUESCH, Paese dalle ombre lunghe, 1950

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