venerdì 10 febbraio 2023

Tundra e Peive

Tundra e Peive esce il 17 febbraio, giorno dei gatti, ma le mie copie sono già qui e ancora le guardo con un certo sospetto o timore, un'incredulità di base. Quanto resta in una storia di chi la scrive? Quanto potrà dire agli altri? Sono le domande universali, a cui non credo sia possibile trovare una risposta. 



Sono felice (e sento anche un discreto senso di responsabilità) perché questo libro è il primo romanzo della collana terra di nottetempo, di cui ho quasi tutti i testi saggistici che si occupano di ecologia, sguardi antropologici, riportano le parole dell'Amazzonia e dei suoi sciamani, si interrogano sugli animali e le piante. Il mio è una fiaba, o meglio molte fiabe tenute insieme, che vorrebbe essere un tributo a tutte le creature oltre l'umano, capaci di custodire la nostra immaginazione. 

Nel frattempo ho creato una playlist con la musica che gira dentro e fuori dalla storia, viaggiando per il nord, la radura e la città. Ho preparato la locandina per la prima presentazione che avverrà a Pistoia, al Circolo Garibaldi sabato 18 febbraio e sarà seguita da un'apericena veg e un concerto. Intanto guardo la copertina e penso a quanti anni questa storia è stata con me, prima di trovare la sua forma. Esseri piccoli, animali, donne sagge ma non troppo, fratelli perduti, orfani - i miei mondi, la capacità di dimenticare per sopravvivere, di ricordare per tornare agli affetti. 


Mentre io mi preoccupo e mi perdo in fantasticherie, questi due invece se la godono: Runa cresce indomabile e fa dispetti, Ariel mostra tutta la sua bontà verso questo cucciolo ed è ancora il mio compagno d'anima, colui che mi ha fatto forza negli ultimi tre difficilissimi anni. Anche loro sono una parte di Peive. Chi è o era, chi diventerà. Come i vivi e i morti (umani e non umani) si tengono, si trasformano e non smettono di sognarsi a vicenda. 


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