orso polare
carabattole di Francesca Matteoni
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lunedì 8 maggio 2023
Aggiornamenti! Recensioni e Calendario estivo
sabato 25 marzo 2023
Biblioteca di Strada: APERTA!
Buona Primavera!
domenica 5 marzo 2023
Tundra e Peive prima recensioni
Qualche novità su Tundra e Peive!
Si possono leggere due recensioni/letture belle sul Mar dei Sargassi, a firma Noemi De Luca, e su minima&moralia a firma Armando Vertorano. Qui e qui.
Ne ha parlato poi Andrea Cafarella in un bel pezzo sulla letteratura ecologica in Italia, uscito su Domani il 1 marzo; mentre il 2 marzo è uscita una mia intervista a cura di Vanni Santoni sul Corriere della Sera.
Nelle presentazioni in giro (Pistoia, Firenze, Roma) mi capita spesso di ricordare che i libri sono anche dialoghi con altri libri e con le loro storie. In questo senso il tributo più forte, che apre proprio la vicenda, va a Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson di Selma Lagerlöf e a quello straordinario volo di oche selvatiche, insieme a un papero domestico e a uno strano bambino folletto. Metto la copertina, per non scordarmi mai il senso di gratitudine e salvezza che generano alcuni libri. Anche per questo si scrive.
venerdì 10 febbraio 2023
Tundra e Peive
Tundra e Peive esce il 17 febbraio, giorno dei gatti, ma le mie copie sono già qui e ancora le guardo con un certo sospetto o timore, un'incredulità di base. Quanto resta in una storia di chi la scrive? Quanto potrà dire agli altri? Sono le domande universali, a cui non credo sia possibile trovare una risposta.
Nel frattempo ho creato una playlist con la musica che gira dentro e fuori dalla storia, viaggiando per il nord, la radura e la città. Ho preparato la locandina per la prima presentazione che avverrà a Pistoia, al Circolo Garibaldi sabato 18 febbraio e sarà seguita da un'apericena veg e un concerto. Intanto guardo la copertina e penso a quanti anni questa storia è stata con me, prima di trovare la sua forma. Esseri piccoli, animali, donne sagge ma non troppo, fratelli perduti, orfani - i miei mondi, la capacità di dimenticare per sopravvivere, di ricordare per tornare agli affetti.
giovedì 5 gennaio 2023
Inizio Anno: Articoli e Letture
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Mare di Nebbia da Casa La Lodola (Pian di Venola) |
Questo 2022 è stato molto denso e ho aggiornato pochissimo il blog.
Recupero oggi con alcuni link e notizie.
Intanto qualche mese fa su Singola è uscito un mio lungo scritto su uno dei libri più belli, letto proprio al principio del 2022: Ruthie Fear di Maxim Loskutoff, pubblicato da Black Coffee in italiano. Si può leggere qui:
https://www.singola.net/arti/recensione-ruthie-fear-maxim-loskutoff-lupo
Ho poi scritto di alcuni dei libri che ho letto e amato quest'anno, insieme ad altri più antichi, ma inossidabili nei consigli (estivi e invernali!) de L'Indiscreto.
Qui: https://www.indiscreto.org/cosa-leggere-questestate-secondo-noi-3/
e qui: https://www.indiscreto.org/cosa-leggere-durante-le-feste-secondo-noi-2/
Sul fumetto Disfacimento di Linnea Sterte, pubblicato da add editore (e tra i miei consigli estivi), vorrei poi invitare a leggere quanto scritto nella Newsletter di agosto di Medusa, qui: https://medusanewsletter.substack.com/p/rinascita
L'ultimo numero di Braccia Rubate si è concentrato sugli alberi e il nostro rapporto con loro. Io ho parlato del castagno e non sono stata l'unica - del resto quest'albero è profondamente legato alla storia di molti "appenninici". Si può leggere qui:
https://mailchi.mp/e5167f036ebf/bracciarubate33?e=34616faf48
Per ora è tutto! Buon 2023, che sia sereno e pieno di immaginazione.
Ne abbiamo bisogno.
martedì 19 luglio 2022
Aggiornamenti!
Dopo molti mesi di silenzio, riemergo nel mio blog.
Due aggiornamenti rapidi.
Per Vivida è uscito il mazzo Oracolo degli Animali Sacri, progettato da me con immagini di Rocco Lombardi:
https://www.vividabooks.it/product-page/oracolo-degli-animali-sacri
https://bracciarubate.mailchimpsites.com/numeri
Scrivo di luna, balene e di un laboratorio con bambine dove abbiamo inventato questa fiaba ecologica e spirituale (le due cose vanno sempre insieme).
giovedì 20 gennaio 2022
Raccontami una fiaba: da domani, venerdì 21 gennaio, su FangoRadio
Un post veloce per annunciare che domani comincio una nuova trasmissione su FangoRadio: "Raccontami una fiaba" - un venerdì al mese, alle 17.00
Lettura di una fiaba di qualsiasi provenienza, discussione, tracce sonore.
Tutti i dettagli al link!
https://www.fangoradio.com/shows/224
Immagine di Giuditta Chiaraluce.
mercoledì 29 dicembre 2021
Sulla decenza e sull'amore (auguri per l'anno nuovo)
"Che sia la decenza, poi, non possiamo più intendere a livello di massa: credo, suppongo, sia una specie di vergogna che l'anima prova di fronte al mentire". ANNA MARIA ORTESE
Rifletto su queste parole della Ortese, sulla decenza quale vergogna davanti al mentire agli altri e a noi stessi. La menzogna collettiva che l'animale non umano non senta dolore, non abbia essenza spirituale o uguale diritto alla vita. La menzogna individuale che vi sia un male necessario che infliggiamo all'altro. Semmai c'è un male inevitabile nell'essere vivi, nell'incontrarci e abbandonarci, nel fraintenderci, nel riempirci l'un l'altro di aspettative.
C'è un male che solo si riscatta nel volere la gioia e riconoscerla, nell'accettare la grazia - che poco ha di divino e moltissimo dell'occhio lucido, strano, commovente della bestia.
C'è la menzogna di chi pur di non guardare la limpidezza dell'amore, di ogni amore, la ridicolizza, la nega, la trasforma in richiesta inaccettabile, in accusa. La menzogna di chi per paura, egoismo o pena personale mutata in grettezza, non sa dare risposta a chi ama, e usa quell'amore come un'infinita disponibilità da parte dell'altro a lasciarsi calpestare.
Cerco di restare decente nel mio vivere e di pretendere questa decenza, perché a un certo punto vivere è anche non sentirsi più chiamati a pagare debiti mai contratti con chi semplicemente non ci ama. Volontà e desiderio: essere amata, vista, rispettata, nella stessa misura in cui amo, vivo, rispetto, e stare perfino in quell'adorazione senza tempo che appartiene all'amore carnale e spirituale, al sesso e al sogno.
Sapere l'animale in me e negli altri, senza giustificare alcuna brutalità. Ricordare la promessa fatta al passerotto ucciso dal gatto, molte vite fa, e al gatto nella sua crudele innocenza. Ricordare che non esiste vergogna nel mettere sopra tutto la sofferenza degli animali, perché è la stessa della nostra innocenza più volte repressa, è la parte che si aspetta il bene, come scriveva Simone Weil: il sacro dentro ognuno di noi. Chi riconosce questa sofferenza, riconoscerà il fratello o la sorella, chiunque sia, in qualsiasi forma. Vorrà fortemente quella fratellanza. Chi la riconosce non tradisce l'infanzia e resta tenace nella volontà di sopravvivere, aggiustando le fratture senza nasconderle.
Allora, questo auguro a me stessa e al mondo degli amanti, dei viventi: che la decenza diventi la fermezza dell'amore. Innocente, ingenuo, prepotente, fragile, ragionevole, chiarissimo nel buio. Come sempre.
mercoledì 22 dicembre 2021
Un anno di LIBRI
Ora, dalla fine dell'estate io e Ariel siamo nella nuova casa, quella definitiva, vicinissima alla casa d'infanzia che il mio gatto può raggiungere in pochi minuti, passando dai tetti e dagli orti interni.
Tutto quello che ho vissuto si è raccolto e scandito nei libri, alcuni dei quali attesi da tempo, altri nati rapidamente in circostanze fortunate.
Inizio con La Donna che Divenne l'Orso, un oggetto piccolo e prezioso realizzato grazie alle Edizioni Volatili di Giorgiomaria Cornelio e Giuditta Chiaraluce, autrice dei segnalibro e delle immagini. Il libro è stato stampato in un numero limitato di copie gratuite, il cui testo integrale però si può leggere qui:
http://www.altrianimali.it/2021/01/27/12867/
Lì dentro c'è tutta la sofferenza che poi sarebbe esplosa nei mesi successivi. C'è l'amore, c'è la mia vita, che sa raccontarsi meglio quando indossa la pelle dell'animale.
A giugno è finalmente uscito il libro di poesia a cui ho lavorato per vari anni e che raccoglie testi dal 2007 al 2021, alcuni già pubblicati. Ciò che il mondo separa, pubblicato per Marcos y Marcos, è il libro che raccoglie in sé la mia idea di infanzia, di difesa, di rapporto con l'animale e la perdita, di separazione, di riconciliazione dolorosa, ma anche tenacemente voluta, con i luoghi e le persone del nostro vissuto. Mi ha stupito la copertina di Luca Mengoni, bellissima, con quel palco di cervo, che è eredita e pegno dall'animale, dallo spirito fraterno infantile, al crescere senza tradire, parafrasandomi e contraddicendomi.
https://marcosymarcos.com/libri/cio-che-il-mondo-separa/
Lascio una recensione di Anna Valerio, che ho scoperto da poco:
https://www.ilgiornaleoff.it/2021/10/31/cio-che-il-mondo-separa-il-libro-di-francesca-matteoni/
Su Tellus, poi, sono uscite alcune mie poesie nuove e inedite, raccolte come un diario, che si può sfogliare qui:
https://www.zestletteraturasostenibile.com/tellus/
In pochi mesi, a settembre, è arrivato a chiudere il cerchio con la poesia il mio libro di fiabe, Io sarò il rovo. Fiabe di un paese silenzioso, pubblicato grazie ai due effequ, Silvia e Francesco, che ci hanno creduto da subito.
https://www.effequ.it/attenzione-parenti/io-saro-il-rovo/
Che dire! Ho sempre letto, raccontato, scritto fiabe insieme alle poesie, ma fino a quest'anno pensavo che non avrei trovato uno spiraglio per pubblicarle. Sono fiabe che marcano un territorio, in cui si scende dalla vetta della montagna verso la valle e poi fino all'oceano dei sogni, del futuro, della resa al destino e della resistenza che forse diventa una piccola barca. Ci siamo io e Ariel, alla fine, proprio come qui, ora, in questa nostra casa d'approdo e di nuovo inizio. Ci sono persone-volpi, molti animali che si trasformano, fate che non sono ciò che di solito ci si aspetta, madri e padri inadeguati, figli che diventano fratelli e sorelle e la promessa dell'amore, che prima o poi troverà il suo tempo per essere.
Infine è arrivato l'autunno pieno e con lui hanno visto la luce tre progetti per una nuova collana editoriale, Vivida. Un manuale di magia, Streghe novelle e Maghi apprendisti, illustrato da Elisa Macellari; e due mazzi di tarocchi - Chiedi alla Strega, illustrati da Simone Pace e i Tarocchi Grunge, illustrati da Andrea Moresco.
Nel manuale si possono trovare una breve storia della magia, dall'antichità a oggi, i ritratti di ventiquattro personaggi fra streghe e maghi di ogni epoca; quindici animali incantati e quindici strumenti magici. Infine ci sono alcuni incantesimi, che chiunque può fare e perfino modificare secondo la sua sensibilità. Ho cercato di mettere insieme i miei saperi accademici, l'immaginazione e l'arte di narrare che è propria di tanta pratica stregonesca.
Chiedi alla strega è un mazzo adatto a tutti, che riprende in larga misura i tarocchi di Pamela Colman Smith (RWS). La particolarità sta negli Arcani Maggiori dove troverete streghe dal folklore e dalla storia, e nei Re, concepiti come Antenate elementali del mazzo. Nell'ultima parte le streghe parlano direttamente, consegnandovi i loro messaggi.
I Tarocchi Grunge invece sono ispirati dall'ultimo grande movimento rock degli anni Novanta, il grunge, appunto. Nei Maggiori e nella Corte si trovano riferimenti precisi a canzoni dell'epoca e sono riconoscibili alcuni degli artisti più notevoli. Alla fine si trova anche tutta la discografia usata, per creare la propria playlist.
Ecco, questo è un po' il riassunto delle cose fatte, mentre ancora scrivo e immagino. Guardo i vari libri dove ho messo parti di me che si perderanno nei lettori, come è giusto che sia, e penso che ho un mondo davvero ricco, intorno. Sono fortunata. Posso ancora fare quanto amo.
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Arrivo a oggi con i consigli di lettura dell'Indiscreto:
https://www.indiscreto.org/cosa-leggere-durante-le-feste-secondo-noi/
Qui sotto una foto dei libri che ho suggerito io per queste feste e per il lungo inverno (ma non solo).
Chiudo con quest'ultima immagine, che sta sul mio frigorifero: un ritratto formidabile che mi ha fatto una bambina di sei anni, di nome Delia, durante un laboratorio. Sono io ed è anche Pippi Calzelunghe!
martedì 21 dicembre 2021
Grimm, Fiabe e Streghe in radio
Ieri una super giornata radiofonica!
Bjork nel film The Juniper Tree (1990) |
Alle 15.30 sono stata invitata a Radio 3 per parlare dei fratelli Grimm! insieme a a Tommaso Giartosio e a Saverio Simonelli per introdurre le letture delle loro fiabe tradotte da Antonio Gramsci nel nuovo ciclo della trasmissione "Ad alta voce". Potete ascoltarci qui:
Poi a Sàivu ho concluso La stagione delle streghe! con la terza puntata dedicata alla Stregoneria nella contemporaneità.
Si possono riascoltare tutti i podcast qui:
https://www.fangoradio.com/shows/104
venerdì 17 dicembre 2021
Il viaggio della pianta sacra
Per la Rete 2 della Radio svizzera Andrea Cocco ha realizzato questo programma dove sono anche io, insieme all'amico Andrea Cafarella.
Ascoltateci e sempre viva le piante-medicina!
sabato 11 dicembre 2021
domenica 5 dicembre 2021
Rovo e poesia - recensioni, interviste, articoli
Prima neve dell'autunno 2021 a Torri, Fotografia di Benedetta Matteoni |
Continuano a uscire scritti preziosi sulle mie fiabe e sul libro di poesie! E ora che ci avviciniamo alla fine dell'anno mi sembra ancora più speciale tutto questo.
Intanto su Fare Voci di novembre è possibile leggere un'intervista che mi ha fatto Giovanni Fierro, qui:
https://farevoci.beniculturali.it/fare-voci-novembre-2021/
Beatrice Palmieri recensisce con parole splendide il Rovo su Il Rifugio dell'Ircocervo, qui:
https://ilrifugiodellircocervo.com/2021/11/10/fiabe-delloggi-per-ricucire-le-ferite-di-noi-stessi/
Maria Gaia Belli mi intervista e scrive cose bellissime su Tropismi, qui:
E nell'oroscopo letterario di Paper Moon...
https://onlyapapermoonweb.wordpress.com/2021/11/10/oroscopo-novembre-2021/
In un importante editoriale uscito sul quotidiano Domani, Andrea Donaera fa il punto sul fantastico italiano contemporaneo. E sul Rovo scrive questo:
Un ulteriore episodio che si immette con decisione nella semiosfera del fiabesco (e del fantastico) per realizzare un testo di elevata statura letteraria è Io sarò il rovo. Fiabe di un paese silenzioso (effequ, 2021) di Francesca Matteoni: una raccolta di storie dove la fiaba si scrolla di dosso qualsiasi manto morbido, qualsiasi patina edificante, per immettersi nei sentieri oscuri del traumatico e dell’inconscio collettivo, ritornando al suo statuto originario. La scrittura di Matteoni, poetica e ammaliante, crea un sotto-mondo allusivo di segni (e sogni), con creature che popolano l’immaginazione di chi legge e creano un testo incantato, difficilissimo da mollare.
Tutto l'articolo si può leggere qui:
giovedì 11 novembre 2021
DDLZAN! Il Mondo è Queer - e tu? Circolo Arci Le Fornaci
13 novembre 2021, Circolo Arci Fornaci
DDLZAN!
Il Mondo è Queer – e tu?
Dal pomeriggio all’alba seguente il Circolo Arci Fornaci
sarà porto aperto in nome dei diritti civili che ormai respiriamo ovunque
nell’aria, nonostante l’ottusità della politica governativa. Queernonseisolə!
A cura di: Circolo Arci Fornaci, Giovani del 22, Fangoradio
Ore 14: Ritrovo e inizio
Ore 14.15 La città e i diritti. Incontro con Daniela Belliti
Ore 15.00 Parole, segni, visioni. Lascia la tua traccia
sulla parete dei diritti!
Ore 15.30 Decostruire il maschio: queerness e tradizione.
Cerchio su letteratura e immaginari con Edoardo Rialti e Luca Starita
Ore 16.30 “La nascita e la retorica degli stereotipi dì
genere”. Cerchio con Alessia Dulbecco e Francesco D’isa
Ore 17.30 Parole segni, visioni.
Ore 18.00 “Chi ci dice che quelli con le ali non siano anche
loro omosessuali?” Reading poetico con Marco Simonelli.
Ore 19.00 Cena, djset, interviste, tracce messaggi alla
radio.
Ore 21.30 Notte aperta: proiezioni nelle sale del circolo.
Ore 8.00-10.00 Il sole dei diritti! Colazione al circolo e
saluti finali.
Per tutta la giornata saranno disponibili carta, pennarelli,
colori, gessi colorati, per lasciare una traccia dentro e fuori dal circolo,
nella piazza della fornace.
I libri degli ospiti e molti altri sul tema saranno
disponibili grazie alla Libreria Fahrenheit 451.
Fangoradio seguirà l’evento in diretta. Sarà in seguito
disponibile il podcast della giornata.
mercoledì 27 ottobre 2021
Libri, interviste, recensioni, estratti
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Ariel nell'orto |
In questi ultimi mesi sono stata molto indaffarata fra trasloco nella MIA casa (finalmente!), insieme ad Ariel, ripresa dell'insegnamento a Firenze, trasferte varie e bellissime per i miei libri. Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di sentire l'affetto delle persone nel mondo letterario e artistico.
Sono stata in giro, ho raccolto borsine e shopper di festival ed editori, salutato Firenze (più volte!!), Roma, Pordenone, Castelnuovo Rangone, Pisa, Busto Arsizio, Torino per uno strano e indimenticabile Salone del Libro.
Su Rockerilla di settembre e ottobre sono uscite due belle recensioni ai miei libri a firma Francesco Buffoli, mentre su Linus di settembre Vanni Santoni mi ha commosso con la sua lettura del mio libro di poesia Ciò che il mondo separa (Marcos y Marcos).
Per Io sarò il rovo. Fiabe di un paese silenzioso (effequ) sono stata intervistata da Tommaso Giartosio a Fahrenheit di Radio 3. Si può riascoltare qui:
Sul Foglio del 20 ottobre un'altra approfondita lettura del libro di fiabe a firma Marco Renzi.
Ed ecco qualche traccia online.
Comincio con Le classifiche di qualità pubblicate ad ottobre su L'Indiscreto.
Sono arrivata prima nella poesia e undicesima nella prosa con il libro di fiabe!
https://www.indiscreto.org/classifica-di-qualita-ottobre-2021/
Poi, ringrazio Franca Mancinelli che sul suo Diario di passo ospita una selezione di poesie dal mio Ciò che il mondo separa, qui: https://www.francamancinelli.com/francesca-matteoni-mondo-separa/
Sono uscite recensioni a Io sarò il rovo. che mi hanno sorpreso e toccato per la dedizione.
Sul blog A Clacca Piace Leggere di Claudia Maltese:
https://www.claccalegge.it/2021/09/io-saro-il-rovo.html
Su Cattedrale a firma Anna Lo Piano:
https://www.osservatoriocattedrale.com/confini-1/2021/9/24/io-sar-il-rovo-di-francesca-matteoni
Mauro Garofalo sul suo blog:
mercoledì 8 settembre 2021
lunedì 5 luglio 2021
"Ciò che il mondo separa" in libreria
martedì 2 marzo 2021
Appunti su Watership Down di Richard Adams (e una poesia)
Frits tornò amico di El-ahrairà, visto che era così ingegnoso e visto che non si dava per vinto, benché pensasse che la volpe e la faina stessero per arrivare. “E va bene,” gli disse “benedirò dunque il tuo didietro che fuoriesce dalla buca. Didietro, sii la forza e sii il monito e la velocità per salvare in sempiterno il tuo padrone. E così sia!” Detto ch’ebbe, a El-ahrairà spuntò una coda bianca che splendeva al pari di una stella; e le zampe posteriori gli divennero lunghe e potenti; e lui si dette a percuoterle contro il fianco della collina, così forte, che perfino i maggiolini cadevano dagli steli. Uscito dalla buca si mise a correre più veloce di qualsiasi altro essere vivente. E Frits gli gridò dietro: “Ascolta, El-ahrairà. Il tuo popolo non potrà dominare il mondo intero, perché io non lo permetto. Tutto il mondo sarà vostro nemico. E chi t’acchiapperà, t’ammazzerà, Principe dai Mille Nemici. Però prima dovranno pigliarti. Tu sei bravo a scavare e veloce nella corsa, principe, d’udito fine e tutti i sensi all’erta. Sii dunque astuto e inventa stratagemmi, e il tuo popolo mai verrà distrutto”. Allora El-ahrairà capì che Frits, benché non si lasciasse canzonare, era pur sempre suo amico.
In quel punto la terra era stata smossa di fresco, e fra l’erba ce n’erano due mucchietti. Un paio di pali robusti, redolenti di creosoto e di vernice, piantati nelle buche, torreggiavano sopra la siepe, alti quanto agrifogli. E la tabella a essi fissata stampava un’ombra lunga sul prato. Accanto a uno dei pali erano rimasti un martello e alcuni chiodi. I due conigli si fecero più da presso, a saltelli, e andarono ad agguattarsi in un cespuglio d’ortica, lì vicino. Arricciavano il naso all’odore di alcuni mozziconi di sigaretta, fra l’erba. D’un tratto Quintilio cominciò a rabbrividire e rannicchiarsi su sé stesso. “Oh, Moscardo! È da qui che proviene! Ora lo so… Una cosa molto brutta! Qualcosa di terribile… E vicina, vicina”. Piagnucolava dalla gran paura. “Che genere di cosa?... che vuoi dire? Poco fa mi dicevi che pericoli non ce ne sono”. “Non lo so, che cos’è” rispose Quintilio, desolato. “Qui non c’è nessun pericolo, per ora. Ma si sta avvicinando… è in arrivo. Oh, Moscardo, guarda! Il prato! È coperto di sangue!” “Non dire stupidaggini, quello è il rosso del tramonto. Su, Quintilio, non parlare a quel modo mi spaventi”.
“Quanto male c’è al mondo”.“È dagli uomini che viene”, disse Pungitopo. “Tutti gli altri elil fanno quello che devono fare e Frits li spinge come spinge noi. Vivono su questa terra e hanno bisogno di nutrirsi. Gli uomini invece non sono contenti finché non hanno rovinato la terra e distrutto gli animali”.
Sul
colle Watership
Leggendo la storia dei conigli che lasciano
la conigliera in cerca di un luogo
salvo, annuso l’aria, corro a quattro zampe
verso il colle Watership
nel sud dell’Inghilterra e siedo a questo tavolo
nel sottotetto e, oltre
la finestra, le case
della mia infanzia.
Per attraversare un mondo
occorrono un presagio, un po’ d’acume,
riconoscere nel dubbio gli alleati, un cantastorie
che trasformi le notti in antenati, e la fiducia
di non restare soli. La velocità
nascosta nella coda. È piena di correnti,
lacci, denti, la strada.
Scappare dai ratti, da homba
e lendri, dall’inganno in una poesia,
scappare nel fiume tenendosi a un legno, scappare
dal Nero Coniglio di Inlé che attende
dietro il sole. La paura percuote la terra.
Il piccolo sciamano fiuta il paesaggio
ostile, umano. Il prato
era sangue al tramonto.
Le
tane senza uscita. Un corpo sull’altro fino
a
soffocare. Se sei l’ultimo
nato devi sapere
che non ti bastano i muscoli
per saltare, ti serve lo spirito che vede
il presente, ti serve conoscere un odore
con la mente. Se sei una giovane guida devi
sapere che il Coniglio Sognante è in te,
il Coniglio dai Mille Nemici che sfida
l’Arcobaleno, fa di sé stesso un ponte, un mistero.
Là, sulla collina, immagina le generazioni.
Tieni accanto il più fragile, Hlao-roo.
Se sei un combattente devi sapere
gli orecchi a brandelli, il pelo opaco
degli sconfitti ma nella zampa un guizzo
pronto a bruciare. Accendilo, Sglaili.
Ci puliamo il muso nell’erba.
Tremiamo nell’aperto e nella luce
un freddo tagliente ci precede.
Ogni volta quello che deve, accade.